martedì 1 novembre 2011

Jeanne Hébuterne

Compagna e -quasi- moglie di Amedeo Modigliani. Si racconta che"Dedo" la  conosca  a Parigi durante il Carnevale 1917, quando la giovane e bella Jeanne è una promettente studentessa all'Accademia Colarossi. In realtà un disegno datato 30 dicembre 1916 e dedicato da Amedeo a Jeanette colloca l'incontro qualche mese prima. Lei ha 19 anni, lui 32. Detta dagli amici "Noix de coco"per via dei folti capelli castano rossicci che contrastano vivamente con il volto pallido, ovale e minuto diventa presto modella e compagna del pittore livornese. E' una fanciulla piccola di statura e con i suoi tratti delicati rappresenta l'ideale di una charmante jeune fille che ammalia e suscita istinto di protezione in chi la conosce. La leggenda la vuole fragile, dolce e remissiva. Sua figlia Jeanne Modigliani ci riporta, nella biografia del padre Amedeo, una donna con grandi doti di pittrice, ispirata dai fauves. Amedeo la ritrae più volte e durante il 1917 i due decidono di vivere insieme, nonostante l'opposizione della famiglia Hébuterne. Dipingono insieme, disegnano, si amano.Quando escono insieme Amedeo è molto premuroso e galante con lei, ma la riaccompagna sempre a casa, modo di fare "all'italiana", prima di recarsi nelle bettole a bere con gli amici. Il 29 novembre 1918  a Nizza, dove la coppia si trasferisce per via della guerra e per cercare un clima  più salubre, nasce Jeanne Modigliani, dichiarata allo stato civile Jeanne Hébuterne. Solo dopo molti anni di battaglie legali a Jeanne verà riconosciuto il cognome del padre. Nel 1919 la Hébuterne è di nuovo incinta e nel luglio di quell'anno Modigliani firma un contratto di promessa di matrimonio, ma la sua salute è sempre più malferma. Soffre di tubercolosi da anni ed il suo corpo è ulteriormente debilitato dagli eccessi di alcol, droghe e fumo. Prima della fine dell'anno Amedeo lavora al suo autoritratto, l'unico che si conosca. Muore il 24 gennaio 1920 all'ospedale della Carità di Parigi.
Il giorno seguente all'alba Jeanne Hébuterne, incinta di nove mesi, si getta dal quinto piano della casa della sua famiglia.
I funerali di Amedeo Modigliani al Père Lachaise furono imponenti e diedero inizio alla leggenda di Modì. C'era tutta Montmartre e Montaparnasse: amici, pittori, poliziotti e furtivi mercanti in cerca della grande occasione. L'addio a Jeanette avvenne invece quasi in segreto, alle 8 del mattino alla presenza dei soli familiari.  Per lei non ci fu nessun corteo, solo un paio di taxi. Fu sepolta nella lontana banlieu parigina. La piccola dolce Jeanne inizia oggi ad essere riscoperta, qualcuno scrive della sua opera pittorica ricolma di promesse. E' stata la sua fine a condizionare il suo destino di artista. Scrive la critica B. Buscaroli di lei:"Da quel gesto nacque la leggenda infausta della maledizione. Per Modigliani e per lei: su Jeanne Hébuterne scese un oblio assoluto e soltanto ora, a più di ottant'anni dal suo volo dal quinto piano della casa dei genitori, ne appaiono le opere."

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